Questa quarantena sta mettendo in difficoltà tutti noi, ma una cosa è chiara: oramai abbiamo una prova inconfutabile di quanto e come i nostri comportamenti quotidiani abbiano un impatto diretto sul pianeta intorno a noi.
È un’informazione che potrebbe sembrare ovvia, ma per molti è sempre stato un “finchè non vedo, non credo”.
Dopo quasi un mese di restrizioni gli effetti del coronavirus sull’Ambiente sono che i livelli di biossido di azoto, un marcatore dell’inquinamento, appaiono ridotti chiaramente. Dati rilevati dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA).
In Cina a inizio Marzo è stato rilevato un calo del 30%.
Dato che pareva irraggiungibile.
Leggiamo spesso frasi come “eroi di oggi sul divano”, e sembra paradossale, ma è una frase vera perché stare a casa e non avere contatti esterni salva vite e contrasta il nemico. Certo non è andare in guerra e non è combattere in corsia.
Ogni semplice persona, che non vive la situazione degli ospedali e nemmeno il vero dramma di sapere che amici e parenti sono ammalati senza poter fare assolutamente niente per loro, nemmeno stargli vicino, vive un sacrificio importante.
Non dimentichiamo che possiamo essere eroi anche domani perché non è sempre necessario vedere il pericolo con i nostri occhi per poterlo riconoscere; questo dovremmo averlo imparato. Se un problema sembra lontano o semplicemente è dall’altra parte del mondo non significa che non ci sia.
“Nature needs heroes” e “we can be heroes” canta David Bowie, aggiungerei non solo per un giorno come cita la canzone. Attraverso delle politiche industriali, sociali e ambientali adatte è possibile modificare sia il modo di pensare che di comportarsi dei consumatori e delle aziende.
Infatti, nonostante i dati positivi, senza una trasformazione radicale dei nostri sistemi di produzione e di consumo, è altamente probabile che qualsiasi riduzione delle emissioni innescata da tali crisi sia di breve durata.
La neutralità climatica, o meglio il raggiungimento di un equilibrio tra le emissioni e l’assorbimento di carbonio, è un obiettivo previsto anche dall’Accordo di Parigi del 2015 firmato da 195 paesi, inclusa l’Unione Europea. Lo scopo è arrivabile attraverso una riduzione graduale e irreversibile delle emissioni.
Questo è possibile solo attraverso una strategia chiara, forte e sinergica di Paesi. Facciamo del nostro meglio per impedire l’aggravarsi delle condizioni ambientali e facciamolo presto.
Cloe
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