Il fine di un’economia circolare è cercare un modo efficiente e sostenibile per dare vita ai rifiuti. La differenziazione inizia in casa nostra separando i rifiuti nei bidoni giusti, poi è essenziale che essi vengano lavorati.
Il primo anello della catena virtuosa di riciclaggio capace di fare la differenza sono le aziende produttrici che correttamente sono chiamate a progettare i prodotti pensando al loro fine vita.
L’effettiva collaborazione tra i fornitori di Packaging e i consumatori è sempre più forte da quando esistono dei requisiti obbligatori per l’etichettatura. Nelle etichette è necessario mettere l’indicazione del corretto indirizzamento del materiale nel cestino, il quale successivamente porterà il rifiuto alla corretta filiera del riciclo.
Nell’etichetta ci sono sempre tanti simboli, essi sono svariati e ce ne sono di specifici per ogni materiale, il simbolo con le tre frecce è forse quello più importante ci dice che è un materiale che può essere riciclato.
Ciascuna freccia racconta un momento molto importante del ciclo di vita di un prodotto; la prima indica la raccolta degli oggetti usati, la seconda l’attività di riciclaggio e la terza il rientro nel commercio di essa.
Spesso si confonde ciò che è riciclabile e ciò che è semplicemente correttamente conferito nella raccolta differenziata.
La raccolta differenziata è un dovere del buon cittadino. Però la fase del riciclo avviene in una fase successiva rispetto alla corretta azione di differenziazione e rientra nel flusso dedicato al riciclo e alla trasformazione del materiale che si verifica all’interno della filiera.
Si può dichiarare la riciclabilità quando l’oggetto è progettato per essere riciclato ed esiste un’impresa che gestisce il flusso del riciclo per questo oggetto.
Cloe
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